Il cibo bio è donna: ecco perché fa bene alla salute

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Alimentazione bio e benessere donna

In Italia sono sempre più le persone che scelgono prodotti biologici: attenti ed esigenti, sempre più consapevoli e, quindi, competenti, i consumatori scelgono bio per motivi di salute e perché risponde in maniera concreta alle crescenti esigenze di sicurezza, qualità, sostenibilità ambientale e tutela della biodiversità.

Una dieta sana, varia, equilibrata, fatta di alimenti freschi, meglio se di stagione, e soprattutto privi di sostanze potenzialmente dannose per la salute è, quindi, la scelta per tutta la famiglia che sempre più italiani fanno. Non solo. Il cibo bio può aiutare anche nella gestione di alcune patologie tipicamente femminili. Ecco quali.

Frutta e verdura bio

Chi sono le “donne bio”

Le più green tra le donne sono le professioniste fra 30 e 50 anni che vivono in grandi città: le loro scelte rispecchiano una maggiore attenzione per il pianeta, perché tutti i prodotti verdi diminuiscono l’impatto inquinante.
Crescono così la cosmesi naturale (+10%), i detersivi ecologici e l’abbigliamento in filati naturali, le abitudini salutari come l’attività fisica all’aria aperta. Il contatto con la natura scarica lo stress, migliora il benessere grazie alla luce del sole, garantisce benefici all’apparato respiratorio.

Rigenerarsi con una vita bio e naturale

Alcuni disturbi tipicamente femminili da scongiurare con una alimentazione bio

Tra i disturbi tipicamente femminili che un’alimentazione biologica può aiutare a scongiurare troviamo l’endometriosi.
 Colpisce molte donne e ne influenza la vita quotidiana e le relazioni sociali, specie nel privato. A chi ne soffre si sconsigliano alimenti che contengono fitoestrogeni naturali, come la soia, per evitare di peggiorarne i sintomi. Alcuni studi condotti su linee cellulari di cellule mammarie dimostrano che i residui di pesticidi, tra cui il clorpirifos, interferente endocrino molto utilizzato nella coltivazione della frutta, sono in grado di stimolare l’attività estrogenica, quindi, da evitare.

Per lo stesso motivo, l’esclusione di alimenti che contengono residui di queste sostanze è importante anche per chi soffre di tiroidi e tiroiditi, patologie che colpiscono più frequentemente le donne rispetto agli uomini.

L’esposizione ai pesticidi è associata anche a un discorso di menopausa precoce, sempre a causa dell’interferenza endocrina. Si discute ancora molto sull’opportunità o meno di ricorrere alla terapia sostitutiva, ma c’è una parte scientifica molto prudente che sostiene che sia meglio non prescriverla.

Non si può, poi, trascurare l’attività estrogenica di questi pesticidi che, in menopausa, può aumentare il rischio di patologie tumorali alle mammelle e alle ovaie. Nemico delle donne, anche il cadmio, riconosciuto cancerogeno certo, causa di tumore mammario. Una metanalisi dell’Università di Newcastle conferma invece, che alimentandosi con prodotti bio il rischio di esposizione a questo metallo è notevolmente inferiore.