Ecco perché non dovresti mai utilizzare il cellulare in bagno

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E’ un’abitudine molto diffusa quella di utilizzare il cellulare mentre si è in bagno: che sia per leggere o per giocare, i nostri smartphone hanno preso ormai il posto dei classici giornali e riviste. Eppure, secondo gli esperti questa è una cattiva abitudine che fa male alla salute, soprattutto per una questione di igiene. 

Il bagno è uno dei posti più caldi ed umidi di casa e il che lo rende un habitat perfetto per la proliferazione di germi e batteri, i quali potrebbero tranquillamente posarsi anche sul proprio cellulare. Questo avviene in quanto le particelle di acqua ed aria che si formano in questo ambiente, trasportano questi microrganismi che possono attaccarsi a loro volta nelle piccole fessure del dispositivo. E’ facilmente intuibile come poi, questi germi possano con facilità contaminare i nostri visi, mani e corpo, per tanto, è bene ricordarsi che l’igiene viene prima di tutto. 

“Secondo alcune ricerche, infatti, 9 cellulari su 10 trasportano microbi potenzialmente dannosi per la nostra salute e il 16% risultano positivi alle feci” come riporta il sito 105.net. Inoltre, anche ascoltare della semplice musica o caricare il proprio smartphone in bagno, potrebbero essere entrambe delle pessime e pericolose abitudini, in quanto l’umidità e condensa che si formano mentre si utilizza la doccia, potrebbero penetrare all’interno delle delicate componenti del dispositivo e causarne la rottura o addirittura un corto circuito. 

Ad ogni modo, come suggerisce il sito proiezionidiborsa.it, “le persone che utilizzano i dispositivi elettronici in bagno, sono esposte al rischio di contaminazione della salmonella, escherichia coli e clostridium difficile, che alterano la funzione intestinale. Il rischio esiste perché quasi tutte le persone, toccano il telefonino prima di lavarsi le mani e dopo aver utilizzato il bagno”. La soluzione, a tal proposito, sarebbe pulire accuratamente il proprio cellulare ogni qual volta lo si utilizza in questo ambiente, senza ricorrere all’utilizzo di custodie le quali, al contrario di quanto si possa pensare, sono in realtà molto più ‘pericolose’ in tali circostanze. 

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