Fibromialgia, ecco quali sono le cause e i sintomi per riconoscerla

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La fibromialgia è una malattia cronica di natura reumatica che colpisce essenzialmente le donne, in una fascia di età compresa tra i 25 e i 55 anni. Viene spesso confusa con l’artrite in quanto si manifesta attraverso dolori (più o meno intesi) al sistema muscolare e scheletrico, coinvolgendo il tessuto connettivo di tutto il corpo. É una malattia subdola che oltre a provocare dolori in tutto il corpo, comporta anche alcune ripercussioni da un punto di vista cognitivo, perciò, difficoltà di concentrazione, smemoratezza e disturbi del sonno, sono solo alcuni dei sintomi a cui bisogna prestare molta attenzione, sopratutto nelle fasi iniziali della malattia. A tal proposito, è importante sapere che, per arrivare ad una diagnosi completa, ci possono volere anche diversi anni, dati proprio i sintomi difficilmente interpretabili. 

Come riporta il sito doveecomemicuro.it, “le cause esatte che conducono allo sviluppo della fibromialgia non sono chiare. Quello che si sa è che esistono diversi fattori predisponenti che possono concorrere alla patogenesi della malattia e dei suoi sintomi dolorosi. Tali fattori sono sia interni (endogeni) che ambientali (esogeni)”. Detto ciò, cause di genetica o ereditarietà, traumi ripetuti, cosi come malattie e infezioni, sono tutti fattori ‘grilletto’ che potrebbero scaturire l’inizio della malattia. Anche da un punto di vista neurologico: un’alterazione di tale attività cerebrale che comporta, per l’appunto, una esagerata attività dei neurotrasmettitori del dolore, può rappresentare un chiaro campanello d’allarme, in quanto, la fibromialgia ha proprio origine dal sistema nervoso centrale. 

Ad ogni modo, anche se non tutti i pazienti manifestano gli stessi sintomi, una costante che non manca mai nella fibromialgia è rappresentata proprio dal dolore, difatti, i sintomi più riferiti da chi ne soffre sono per lo più: frequenti mal di testa, dolori localizzati, rigidità muscolare e frequenti crampi alle gambe. Inoltre, “la fibromialgia non è associata ad alcuna evidenza di alterazione fisica, biologica o strumentale: la diagnosi è strettamente clinica; i pazienti generalmente appaiono in buona salute, ma fortemente sofferenti e limitati nello svolgimento delle normali attività quotidiane” come suggerito su fondazioneveronesi.it

Perciò, come accennato in precedenza, la fibromialgia è una malattia ‘silenziosa’ e che può esser facilmente confusa con altro; per questo motivo, nel caso in cui i malesseri e dolori che si accusano dovessero durare per più di 3 mesi, è consigliabile rivolgersi quanto prima al proprio medico curante, il quale saprà indicare l’eventuale necessità di effettuare una visita reumatologica approfondita o meno. Inoltre, trattandosi di una condizione cronica, non esiste una vera e propria cura che possa guarire completamente dal problema, tuttavia, essendo fortemente correlata allo stress, per stare meglio, ci si può affidare a tecniche di gestione dello stress o yoga, cercando invece di evitare quanto più possibile, l’assunzione di farmaci antidolorifici. 

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