Il vaccino anti-covid può comportare delle irregolarità del ciclo mestruale

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Dall’inizio della somministrazione del vaccino anti-covid, in tutto il mondo, sono diversi gli effetti collaterali segnalati e tra questi, nel Regno Unito, vi sono casi in cui alcune donne hanno riportato delle irregolarità del proprio ciclo mestruale. Nello specifico, alcune donne hanno manifestato delle alterazioni del flusso mestruale, mentre altre cambiamenti drastici del ritmo o ancora episodi di sanguinamento post-menopausa. A lanciare l’allarme sono stati i sistemi di farmacovigilanza dell’MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), i quali hanno riportato ben 958 casi di irregolarità del ciclo mestruale post vaccino anti-covid. 

Nel dettaglio, la maggior parte dei casi (ben 643) riguardano donne alle quali era stato somministrato il vaccino Vaxzevria di Astrazeneca, mentre i restanti casi (315) riguardano il Comirnaty di Pfizer. A tal proposito, come suggerisce il sito fanpage.it, “la portata del problema non è ancora completamente compresa, ma gli esperti suggeriscono che è plausibile che la vaccinazione possa avere un effetto temporaneo sul ciclo mestruale. Anche se la correlazione non è certa, si ipotizza che le alterazioni del ciclo mestruale abbiano a che fare con il ruolo del sistema immunitario sul rivestimento dell’utero”. 

E’ quindi possibile che tali vaccini possano indurre una consistete risposta da parte del sistema immunitario che, a sua volta, può influenzare la complessa interazione che sussiste tra le cellule immunitarie e quelle presenti nell’utero, causando un successivo periodo post-vaccinazione più doloroso o più lungo. Ad ogni modo, spiegano gli esperti che nonostante la vaccinazione possa avere un effetto sul ciclo mestruale, non vi sono prove sul fatto che i vaccini anti-covid possano in qualche modo influenzare la fertilità o la capacità riproduttiva di una donna. 

Inoltre, vi sono altre teorie che spiegherebbero il nesso tra il vaccino e l’irregolarità del ciclo, difatti, come riporta ilmessaggero.it, “la dottoressa Sue Ward, vicepresidente del Royal College of Obstetricians and Gynecologists, spiega al The Telegraph il fenomeno facendo riferimento al «momentaneo benessere psicologico» delle donne. «Sappiamo che gli eventi della vita possono peggiorare i sintomi della sindrome premestruale e qualcosa di così divorante e che cambia la vita come una pandemia globale potrebbe portare le donne a vivere i loro periodi in modo diverso», spiega la dottoressa”. Detto ciò, gli esperti rassicurano sul fatto che questo non sia in ogni caso un buon motivo per rifiutare il vaccino e che si è idonei, è sempre opportuno farlo.