Stelle di Natale, come possono essere le vere protagoniste delle nostre festività

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Che meraviglia il Natale, il tepore delle luci colorate, i dolciumi e i regali che ogni anno sono sempre lì, componenti fissi del periodo di fine anno. Eppure c’è un protagonista indiscusso del Natale, ‘parente’ alla lontana del nostro finto Abete, un qualcosa che nelle nostre case in questo periodo è sempre presente, purtroppo però mai considerata per più di quei fatidici 20/30 giorni in cui ‘tutti dobbiamo essere più buoni’. Di cosa stiamo parlando? Ma certamente di lei, la Euphorbia pulcherrima o meglio nota come ‘Stella di Natale’. 

Per quei pochi che non dovessero conoscerla, sappiate che questa piantina, caratterizzata da fiori di color rosso scarlatto e con origini ben lontane da noi, può essere in realtà nostra coinquilina per tutto l’anno se curata adeguatamente. 

Originaria del Messico, ove tutt’ora è considerata una pianta sacra in quanto simbolo di purezza, l’Euphorbia per uso commerciale e in buona parte dei paesi europei, è considerata come un ‘semplice’ oggetto ornamentale per il periodo natalizio, ma in realtà questa pianta può tranquillamente prosperare e crescere per tutto l’anno, raggiungendo dimensioni che talvolta possono superare anche i 4 metri! Incredibile vero? 

Immaginate di poter ammirare di anno in anno fiori sempre più colorati e intensi, che possano in un certo senso ‘vantare’ una certa unicità nelle nostre case, allora perché ogni anno appena smontato il presepe dovremmo sbarazzarcene? Come però, potremmo prendercene cura e far sì che possa crescere rigogliosa? 

L’Euphorbia affinché possa vivere, necessita di temperature miti, variabili tra i 14 e i 22 gradi celsius, eppure la sua fioritura avviene per l’appunto durante la stagione invernale. Durante i periodi più caldo dell’anno invece, per sua natura, la pianta perde tutti i suoi colori, prestandosi però ad un ciclo di rinascita  che prevede alcune piccole accortezze da parte nostra, come evitare frequenti potature, in quanto in grado di eliminare da se i rametti in eccesso, o esporla alla luce solare, prestando però attenzione che sia riposta in un luogo umido e non sotto la luce diretta del sole; abbeverarla regolarmente ogni 48 ore, e nutrendola ad intervalli di 20 giorni con fertilizzanti naturali, anche a base di cenere di legna e fondo di caffè. Insomma, nulla di più semplice, sicuramente finirà per diventare un simbolo distintivo delle nostre case e perché no, anche farci affezionare all’idea che possa in un certo qual senso esserci riconoscente per non averla gettata via.