Cheratosi, quelle macchie scure in rilievo sulla pelle. Di che si tratta

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Avete presente quelle macchie in rilievo, più scure, che avete sulla pelle (o che avete visto sulla pelle di qualche altra persona)? Ebbene, quella è cheratosi. Ma attenzione, c’è cheratosi e cheratosi: non sono tutte uguali. Per esempio c’è quella attinica e c’è quella senile. Ma cosa porta alla comparsa della cheratosi?

La cheratosi attinica, per dire, che compare principalmente sul tronco, sul viso, sulle mani e sulla schiena, è provocata da un’eccessiva esposizione al sole. Mentre quella senile, come dice il nome stesso, viene per via dell’età. È una cosa preoccupante? Non particolarmente ma c’è da dire che la cheratosi, talvolta, può essere un primo stadio dei tumori della pelle, quindi meglio non trascurarla.
Vediamo le caratteristiche della cheratosi. Come dicevamo, si tratta di un’alterazione dello strato superficiale della pelle per via di una cheratinizzazione anomala. La cheratosi può comparire solo in alcune parti del corpo o in zone sparse; le lesioni in genere hanno bordi regolari, a volte degli aloni intorno; sono in rilievo e di colore scuro. Continua a leggere dopo la foto

Come dicevamo, non è una cosa particolarmente grave ma è bene non sottovalutarla. Specie se il fenomeno dura da diverso tempo, meglio andare a fondo e capire quali siano state le cause che abbiano portato alla comparsa. Come abbiamo detto, a volte, la cheratosi attinica può essere una lesione pre-cancerogena.

Oltre alle due cheratosi che vi abbiamo elencato sopra, ci sono anche la cheratosi seborroica e l’ittiosi. La prima ha delle lesioni che sono molto simili a delle verruche e che possono provocare prurito. Pur comparendo in ogni parte del corpo, la cheratosi seborroica compare con maggiore frequenza sulle tempie e sugli zigomi. L’ittiosi, invece, è una ipercheratosi legata il più delle volte ad altre malattie: la pelle si ispessisce e diventa molto dura e di colore tendente al grigio. Continua a leggere dopo la foto


Come possiamo curarla? In alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico mentre in altri casi sono sufficienti trattamenti conservativi che evitino un peggioramento della situazione. La cheratosi può essere prevenuta adottando comportamenti responsabili. Per esempio è di fondamentale importanza prendere il sole con la protezione solare, evitare le ore più calde in cui il sole scotta di più; anche le lampade abbronzanti non sono una buona idea.

Altro modo per prevenire è riferire al proprio medico curante ogni cambiamento della pelle, inclusa la pelle del cuoio capelluto che è altrettanto sensibile.
Per arrivare alla diagnosi basta una visita dal dermatologo che potrà immediatamente distinguere la cheratosi da altre patologie della pelle. Continua a leggere dopo la foto

Tornando alle cure, che poi cure vere e proprie non sono, molto importante, quando si è in presenza di cheratosi, l’idratazione. Una pelle ben nutrita e idratata non è terreno fertile per la cheratosi. Su una pelle dove c’è già cheratosi, la giusta idratazione impedisce un peggioramento. Cosa applicare sulla pelle: si può provare con uno degli oli più densi e grassi che ci siano, l’olio di germe di grano che, oltre a eliminare l’eccesso di cheratizzazione, riduce il prurito e nutre la pelle. Basta applicarlo anche più volte al giorno nelle zone interessate.

Ottimo anche l’olio essenziale di carota che, grazie all’alto contenuto di vitamine, rallenta l’invecchiamento, impedisce la desquamazione e riduce il prurito.
Anche degli impacchi freddi possono dare giovamento. Di certo non fanno sparire la cheratosi ma alleviano il fastidio e l’irritazione.

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