Come cucinare il farro perlato

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Tra i cerali più consumati in Italia troviamo il farro. Perfetto per varie preparazioni, è talmente versatile che sarebbe un peccato escluderlo dalla nostra cucina.
Il farro perlato si distingue da quello grezzo perché non presenta all’esterno la pellicola di rivestimento. La preparazione inizia con il risciacquo sotto acqua fredda, eliminando così i residui di polvere.

La cottura a lesso è semplicissima, basta riempire una pentola d’acqua e, una volta in ebollizione, mettervi il cereale che dovrà cuocere per  40 minuti con fiamma medio bassa. Per dimezzare i tempi di cottura basta utilizzare la pentola a pressione.

Il farro perlato può essere cucinato anche al vapore, sfruttando il cestello o un colino. I tempi vanno dai 45 minuti a un’ora.

Il farro in questo modo risulta molto più gustoso e può essere utilizzato per creare insalate. Per acquistare sapore deve essere lasciato a contatto con tutti gli altri ingredienti per almeno un’ora.

Il farro può anche essere tostato. Si deve preparare un brodo vegetale a parte, poi si versa il farro a crudo nell’olio extravergine di oliva con una carota, un po’ di sedano e della cipolla. Dopo una tostatura di cinque minuti, sfumare con il vino e versare a mano il brodo bollente per 40 minuti circa.

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