Emergenza alito cattivo: ne bastano poche gocce sullo spazzolino per una bocca super profumata

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Si chiama alitosi, si legge ansia, vergogna, frustrazione, imbarazzo a stare vicino a qualcuno. L’alito cattivo è un problema molto diffuso che, almeno una volta nella vita, è capitato a tutti di sperimentare. Di solito chi ha questo problema ne soffre di più al mattino: succede perché di notte la saliva, che contiene una sorta antibiotico naturale che previene le infezioni, diminuisce. Ma è vero che l’alito cattivo dipende da una cattiva digestione? Non è così, anche se lo pensano in tanti. E allora da che dipende? Da una igiene orale poco curata, per esempio. Ma anche dal fumo, dall’alcol, dal consumo di alimenti come aglio o cipolla e anche dalla presenza, in bocca, di carie. In genere l’alitosi è un problema momentaneo, ma ci sono persone che ne soffrono sempre: si tratta in genere di persone che hanno problemi di infiammazione gengivale.

Sarà pure una faccenda comune a tutti, resta il fatto che l’alitosi crea disagio. Tanto disagio. E allora che possiamo fare per risolvere la faccenda e sentirci una volta per tutte serene di parlare con qualcuno senza tenerci la mano davanti alla bocca? Per prima cosa, bisogna curare l’igiene orale: lavare i denti almeno due volte al giorno e usare almeno una volta al giorno il filo interdentale; anche la lingua va spazzolata perché anche su essa si annidano i batteri responsabili dell’alito cattivo. Una volta all’anno è d’obbligo la pulizia dei denti dal dentista e sarebbe opportuno smettere di fumare. Continua a leggere dopo la foto

Il fumo macchia i denti, asciuga la bocca, irrita le gengive e fa male alla salute. Anche alcolici e caffè rendono la bocca l’ambiente perfetto per i batteri. Inoltre chi beve alcol ha difese immunitarie più deboli e può contrarre più facilmente infezioni di vario tipo. Consumate meno cibi piccanti e salati e masticate, per dare un odore gradevole all’alito, qualche foglia di menta o di salvia che puliscono la bocca.

Fate scorta del mitico bicarbonato. Se lo usate per spazzolarvi i denti una volta a settimana, distruggete i batteri responsabili del cattivo odore. Ma attenzione a non usarlo troppo spesso altrimenti, a lungo andare, può danneggiare lo smalto dei denti. Potete usare il bicarbonato anche per fare degli sciacqui mischiandolo con dell’acqua tiepida. La miscela dovrà essere usata come un collutorio normale. Risultato garantito: bocca pulita e profumata e addio batteri. Continua a leggere dopo la foto

Tra i migliori rimedi naturali per combattere l’alito cattivo c’è il tea tree oil. Potente battericida, può essere versato sullo spazzolino (bastano due gocce) insieme al dentifricio e strofinato come se ci si stesse lavando i denti normalmente. I batteri saranno distrutti e l’alito avrà un gradevole odore di fresco. In alternativa potete aggiungere qualche goccia di tea tree oil alla confezione del filo interdentale così che, a ogni passata, sarà una strage di batteri.

Sapevate che anche il tè verde – che ha tante proprietà tra cui anche quella di accelerare il metabolismo – può farci vincere la guerra contro l’alitosi? Grazie ai polifenoli, questa bevanda super salutare, aiuta a eliminare i batteri dalla bocca e a restituire a essa un odore normale. Quanto berne? Due tazze al giorno posson bastare, senza zucchero, però. Continua a leggere dopo la foto

Potete risolvere il problema dell’alitosi anche con un collutorio naturale a base di prezzemolo. Fate bollire un pentolino di acqua e del prezzemolo fresco, lasciate sul fuoco per 10 minuti circa, filtrate e lasciate raffreddare. Usate la miscela per fare gli sciacqui due volte al giorno dopo aver lavato i denti. Risultato: bocca pulita e alito super fresco.
Per neutralizzare all’istante l’alito cattivo si possono anche masticare chiodi di garofano (anche più volte al giorno) o semi di anice. Anche tenere in bocca dei chicchi di caffè può aiutare a conferire all’alito un odore gradevole. E ora che sapete tutto, dateci dentro coi baci e coi sospiri. Non sono queste le cose belle della vita alle quali ci dedichiamo troppo poco? Ma perché poi?

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