Ora solare e problemi di sonno: ecco i cibi da preferire la sera

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Rimedi naturali contro ansia e insonnia

Lancette indietro degli orologi tra il 27 e il 28 ottobre: è tornata l’ora solare che ci accompagnerà fino al 31 marzo 2019. Secondo una ricerca “Morfeo”, che ha coinvolto diversi centri specializzati nel sonno, il 40% degli italiani per qualche giorno avrà problemi col sonno, tormentato da risvegli frequenti, sonno leggero, difficoltà di addormentamento, insonnia o sveglia anticipata. Ecco cosa fare.

problemi di sonno con il ritorno all'ora solare

Che cosa ci succede ogni volta che cambia l’ora

Il cambio dell’ora comporta un cambiamento del metabolismo che, sebbene lo spostamento delle lancette avvenga nel fine settimana, non viene assorbito dal nostro fisico in un solo giorno.
Succede che il sistema neuro endocrino subisce uno sfasamento e quindi si ha una diversa produzione di due ormoni – le melatonina e la serotonina – che contribuiscono a regolare e favorire il buon risposo.

Cosa fare per ovviare al cambio dell’ora

La serotonina è un neuromediatore che regola il tono dell’umore e favorisce il sonno. Per immagazzinare gli effetti migliori indotti da questo ormone, occorre consumare cibi ricchi di triptofano, un aminoacido essenziale per la qualità del sonno e la cui azione può essere potenziata anche da carboidrati complessi preferibilmente integrali che aumentano la bio-disponibilità del triptofano attraverso lo stimolo dell’insulina.
Inoltre si può trarre giovamento da alcune vitamine del gruppo B, in particolare B1 e B6 e da alcun sali minerali, come potassio, magnesio, calcio e selenio che rilassano il sistema neuromuscolare.

ora solare e insonnia

Cosa mangiare per 2/3 giorni per facilitare il sonno

Soprattutto di sera è bene mettere nel piatto semi di soia, semi di sesamo e semi di girasole, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci e mandorle.
E poi ancora legumi, carni bianche e pesce, latte e derivati, crostacei: un mix di alimenti della dieta mediterranea che solleticano il palato e “impegnano” l’apparato digerente.

Sono out, invece i cibi che richiedono lunga masticazione, con un “effetto chewing-gum”, tipo carni rosse ricche di connettivo e molto fibrose, come la fiorentina.